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Il progetto "𝐆𝐑𝐀𝐅𝐅-𝐈𝐓 𝐖𝐫𝐢𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐨𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐚𝐫𝐠𝐢𝐧𝐬: 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐲 (𝟕𝐭𝐡–𝟏𝟔𝐭𝐡 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐢𝐞𝐬), promosso dal Consiglio Europeo della Ricerca (𝗘𝗥𝗖) nell'ambito del programma di ricerca e innovazione 𝐇𝐨𝐫𝐢𝐳𝐨𝐧 𝟐𝟎𝟐𝟎 dell'Unione Europea, mira a sviluppare un nuovo approccio interdisciplinare allo studio dei 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐞𝐯𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢 (𝐕𝐈𝐈-𝐗𝐕𝐈 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨) come fonte storica. Scopri di più clccando qui: https://www.graffitimedievali.it/il-progetto-graff-it/

1567 LO TRONE DETTE AL CA(M)PANILE - Un graffito i

1567 LO TRONE DETTE AL CA(M)PANILE - Un graffito inciso sul grande pilastro angolare nel portico di ingresso della cattedrale di Sermoneta (LT) ricorda la distruzione del coronamento a guglia del campanile, colpito da un fulmine proprio in quell'anno. L'immagine della torre campanaria nella sua conformazione precedente è resa da una pala dipinta attribuita a Benozzo Gozzoli, conservata all’interno della chiesa.
@graff_it_project

Un graffito dalla chiesa cimiteriale di Santo Stef

Un graffito dalla chiesa cimiteriale di Santo Stefano a Collescipoli (TR), eseguito sull'affresco dedicato al Santo, a testimonianza del tragico destino di una coppia, forse per desiderio di cronaca o per invocare la protezione delle anime.

#esecuzionicapitali #forca #collescipoli #terni #chiesadisantostefano

-ADI 5 DE APRILE 1595 NEVE ET STRINA ALTA DVI PIED

-ADI 5 DE APRILE 1595 NEVE ET STRINA ALTA DVI PIEDI PER TUTTA LA MARCA
-ADI 19 DE (SEPTEM)BRE 1598 MONS. VESCOVO DE CAM(ERI)NO GENTIL[E] [DEL]FINI FECE L'ORDINATIONE IN QVESTA CHIESA
Sulla facciata della splendida chiesa collegiata di Santa Maria Assunta a San Ginesio (MC). ai lati dell'ingresso, sono ancora visibili molti graffiti del XVI secolo. Tra i vari nomi e date, testimonianze di passaggio nel corso degli anni, ecco due iscrizioni di intento cronachistico a ricordo di due particolari eventi della città.
Graff-IT - ERC Project

HOC SVMVS Q(VOD) ERITIS FVIMVS QVANDOQ(VE) Q(VOD)

HOC SVMVS Q(VOD) ERITIS FVIMVS QVANDOQ(VE) Q(VOD) ESTIS
Siamo ciò che sarete, fummo ciò che siete.
Dal Santuario del Sacro Speco di Subiaco (RM), un graffito in latino, realizzato da autore ignoto, sul singolare affresco dell'𝙄𝙣𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙩𝙧𝙚 𝙫𝙞𝙫𝙞 𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙩𝙧𝙚 𝙢𝙤𝙧𝙩𝙞 (XIV secolo); il soggetto, tipico della vasta iconografia della Morte, è ispirato alla letteratura francese trobadorica di quei tempi, anche se l'espressione era già presente nell’Occidente latino (es: Cesario di Arles, VI secolo: «quod tu es, ego fui, quod ego sum, tu eris»). Il motto nei secoli è divenuto un vero e proprio leitmotiv legato alla caducità della vita umana, presente come epitaffio in molti contesti funerari.
Il dipinto di Subiaco, di cui esistono numerose varianti in Italia, rappresenta tre giovani cavalieri in abiti signorili che, nel corso di una cavalcata per la caccia, incontrano tre cadaveri che li ammoniscono dicendo: «Ciò che sarete voi, noi siamo adesso. Chi si scorda di noi, scorda sé stesso». Nella raffigurazione di Subiaco, così come nell'affresco coevo presente nella piccola chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos di Bosa (OR), i tre morti vengono raffigurati in progressivo stato di decomposizione.

24 Luglio 2024 - Una bella mattinata in Umbria div

24 Luglio 2024 - Una bella mattinata in Umbria divisa tra 𝐆𝐮𝐚𝐥𝐝𝐨 𝐓𝐚𝐝𝐢𝐧𝐨 (chiesa di San Rocco) e 𝐒𝐢𝐠𝐢𝐥𝐥𝐨 (chiese di Sant'Anna e Santa Maria Assunta di Scirca) per 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐬𝐮𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐢.
Con il dott. Pier Paolo Trevisi (Univ. per Stranieri di Perugia), il dott. Matteo Bebi, il dott. Silvio Sorcini, la guida escursionistica Stefano Rotondi. Si ringraziano il consigliere di Sigillo, Alessandro Anemone e Guerriero Simonetti.
@graff_it_project

𝙷𝚒𝚌 𝚏𝚞𝚒𝚝 𝙸𝚞𝚕𝚒𝚊

𝙷𝚒𝚌 𝚏𝚞𝚒𝚝 𝙸𝚞𝚕𝚒𝚊𝚗𝚞 𝚍𝚎 𝙶𝚞𝚊𝚕𝚍𝚘 - Con il dott. Matteo Bebi, il prof. Hajime Watanabe e la prof.ssa Yoshiko Nakamura, alla scoperta dei graffiti dell'abbazia di San Benedetto di Fossato di Vico.
@graff_it_project

Grazie a 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐁𝐞𝐛𝐢

Grazie a 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐁𝐞𝐛𝐢, per averci accompagnato alla scoperta della bellissima 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐏𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐨, nella frazione omonima di Gualdo Tadino (PG), che custodisce i maggiori tesori artistici del territorio gualdese. Oltre ai numerosissimi affreschi, tra cui si distinguono le opere di Matteo da Gualdo, la chiesa conserva interessanti 𝐠𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐢 del XV e XVI secolo.

L'edicola votiva della Madonna del "Core" di #Beva

L'edicola votiva della Madonna del "Core" di #Bevagna (PG) è un piccolo tesoro di affreschi e graffiti risalenti al XV secolo. Purtroppo a causa dell'umidità e degli agenti atmosferici, le opere d'arte al suo interno si stanno inesorabilmente deteriorando. Speriamo che il comune possa intervenire al più presto per la salvaguardia di questo storico luogo di devozione 🙏

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